mercoledì 7 luglio 2010

I miei articoli su Pm!!

Mamme-bambine:problemi,dif ficolta' e consigli pratici

--------------------------------------------------------------------------------

La ricerca della cicogna e la scoperta di una gravidanza e quindi dell'immediata maternita',rappresen tano uno dei momenti e periodi piu' gioiosi e felici nella vita di una donna,la maternita',con la nascita di un figlio,frutto dell'amore nato dall'unione con il proprio compagno spesso portano la donna alla massima realizzazione della propria femminilita' e felicita',facendola dedicare a 360° al bebe' e alla famiglia.
Ma cosa succede quando a trovarsi in questa situazione è una ragazzina senza basi,senza punti fermi,senza un compagno ne tantomeno una stabilita' economica?Cosa significa aspettare un figlio a 16/17 anni,le difficolta' che si incontrano,le strade che si possono percorrere,gli aiuti che si possono chiedere,per vivere una gravidanza serena consapevoli della nuova vita che cresce in noi.


A 16 anni è possibile che la
consapevolezza del proprio corpo sia ancora precaria e l’ancoraggio alla realtà appare spesso
sostituito dal desiderio di permanere nelle proprie fantasie. La voglia di sentirsi ancora bambini, il
desiderio di diventare grandi, vedere astrattamente il mondo con gli occhi di un bimbo ma riuscire
allo stesso tempo a poterlo vivere da grandi sono tutti elementi che contraddistinguono i vissuti
relativi a questa età. L’adolescenza è così un periodo di forti contraddizioni, di crisi, di amicizie
intense e di primi amori che si alternano a momenti di solitudine in cui gli interrogativi su se stessi e
sul proprio futuro sono predominanti; è quella che si può definire la fase più bella e tra le più
complesse della vita.
Avere un bimbo a 16 anni non è facile, la ragazza si trova ad accudire un bambino mentre è ancora
impegnata ad elaborare la sua stessa dipendenza e i cambiamenti in diverse aree di sviluppo.
La teoria dei compiti di sviluppo di Coleman (1950), afferma che in diversi momenti dell’età
adolescenziale ogni individuo affronta i “compiti”; il completamento del processo di
separazione/individuazione (Blos 1979), in cui gli adolescenti hanno come compito principale
quello di distaccarsi dagli oggetti primari internalizzanti (legami con i genitori) per investire oggetti
esterni ed extrafamiliari, procede contemporaneamente con la riorganizzazione del corpo e con la
costruzione di nuovi legami affettivi e sociali. La risoluzione e la buona riuscita di tali “compiti di sviluppo” danno un senso di soddisfazione e autorealizzazione, al contrario del fallimento che si
associa all’insoddisfazion e, alla disapprovazione sociale e alla difficoltà nell’affrontare i compiti
che si presenteranno in seguito (Erikson 1950). L’adolescenza può essere considerata come una
somma di micro crisi che deve essere risolta positivamente in modo che il soggetto possa sentirsi
soddisfatto della propria vita. Nel momento in cui l’adolescente si trova ad accudire anche un
bambino, si verifica una sovrapposizione dei compiti di sviluppo distinti, dove il soggetto dovrà
prendersi cura di se stesso e del proprio bimbo. Partendo da queste premesse, la tesi discute la
specificità dell’esperienza della gravidanza in adolescenza , la diffusione del fenomeno, i vissuti
psicologici, e, attraverso l’esame di alcuni articoli di ricerca, i fattori di rischio e di protezione
associati.
I fattori di rischio sono diversi e includono la sospensione degli studi, la condizione di genitore
singolo, la mancanza di supporto sociale, problemi di interiorizzazione ed esteriorizzazione. Gli
adolescenti che hanno relazioni sessuali precoci sono quelli che presentano un tasso più elevato di
abbandono degli studi. La genitorialità, come accennato precedentemente, è un compito difficile
soprattutto perché gli accresciuti bisogni del bambino, che progrediscono con la sua crescita,
tendono a mettere in difficoltà le giovani madri. Si rilevano inoltre delle condizioni di rischio anche
per i bambini, esposti a cure discontinue e non sufficientemente adatte a sopperire ai bisogni sia
fisici che psicologici. A questo proposito, in un articolo pubblicato nel 2005 “fertilità e
fecondazione” (Manna 2005) si sono osservate le interazioni precoci tra madre e figlio e identificate
alcune caratteristiche specifiche del comportamento della madre come: ridotta espressività,
attribuzione di interazioni negative col bambino e tendenza ad avere un rapporto “tutto o niente”,
laddove cioè, si osserva una totale distanza o alternativamente, un morboso attaccamento al
bambino da parte della madre, la quale rischia di creare un rapporto intrusivo che rende difficile
l’espressione e l’identificazione dei bisogni del bambino. Per quanto la genitorialità adolescenziale
sia considerata come un cammino lungo e difficile, nel quale si può rischiare di “inciampare”,
esistono anche dei modelli di prevenzione che riguardano l’intervento immediato sugli archetipi di
attaccamento della madre, la presenza e il sostegno sia dei familiari che del proprio partner a
supporto della giovane gravida o puerpera.
Dopo una breve introduzione sull’incidenza del fenomeno in Italia con riferimento alle
similitudini e alle differenze nei diversi Paesi, la tesi esamina le caratteristiche generali dei vissuti
psicologici associati alla gravidanza in adolescenza. In seguito, il lavoro presenta e discute quattro
articoli estratti da riviste internazionali ognuno dei quali esamina scientificamente aspetti collegati
all’esperienza della gravidanza in adolescenza. Secondo lo studio di Erum Nadeem e coll , la
possibilità che la madre adolescente continui a vivere con la propria madre, è associata ad un esito positivo in termini di più elevata autostima; effetto attribuibile ad un aumento di sicurezza, cosa che
non riesce ad avere se affronta da sola le difficoltà.
Non meno importante è il ruolo dei padri, che rappresenta nella vita del bambino un significativo
punto di riferimento se consente di instaurare una relazione connotata da calore e supporto.
( K.S. Howard e coll.)
Il più delle volte considerare l’adolescenza precoce come uno svantaggio risulta abbastanza facile
ma Willbald e coll (cap 3) discutono come la gravidanza precoce in adolescenza possa non risultare
necessariamente negativa soprattutto quando viene offerto alle giovani madri la possibilità di fruire
di un ampio supporto sociale, fattore che si associa alla possibilità di ottenere un livello di
istruzione alto e un miglioramento di vita in termini sociali, familiari e lavorativi. Lo studio
conferma tuttavia che esiste uno scarto tra ciò che le madri adolescenti realizzano e ciò che
avrebbero potuto ottenere sia a livello di emancipazione personale che professionale, se avessero
posticipato il parto durante gli anni della maturità.
Anche lo studio di Karin Singer , scandaglia le relazioni tra identità etnica, problemi
comportamentali, autostima e supporto sociale sostenendo che il supporto sociale può servire come
fattore protettivo per l’autostima. Le madri che non ricevono supporto, possono presentare disturbi
clinici sia a livello esteriorizzato (cioè, comportamentale) che a livello interiorizzato (cioè, a livello
di sintomi psicopatologici come ansia e depressione); corrispondentemente, la mancanza di
supporto sociale sembra associarsi a problemi di livello cognitivo, disadattamento e difficoltà di
apprendimento nei bambini. Ciò che non avviene, invece, ai bambini e alle madri che hanno
usufruito di un migliore supporto.

VISSUTI PSICOLOGICI E FATTORI DI RISCHIO PSICOSOCIALE
ASSOCIATI ALLA GRAVIDANZA IN ADOLESCENZA.

La gravidanza in adolescenza può accompagnarsi a vissuti di confusione e ambivalenza, legati alla
non coincidenza tra maturità fisiologica e maturità psicologica. Per una ragazza è difficile rendersi
effettivamente conto di quello che le sta accadendo, potrebbe inconsciamente rifiutare la
gravidanza, minimizzando i sintomi sperando che non sia come crede, ritardando il momento della
diagnosi, un turbine di emozioni e sensazioni spiacevoli, si appropriano della ragazza. Di colpo la
futura mamma si sente proiettata nel mondo degli adulti, con problemi che fino a quel momento non
l’avevano mai toccata direttamente. Non di rado, le ragazze adolescenti possono attuare
comportamenti che sanno essere dannosi sia per la loro salute sia per quella del bambino, nella
speranza di ottenere un’interruzione di gravidanza spontanea.
L’adolescenza in se per se, porta ad una serie di cambiamenti considerati più o meno gravi, ma una
cosa è certa; la nascita di un bambino porta a trasformazioni drastiche che influiscono in maniera
profonda, non solo sugli adolescenti stessi ma anche sui loro familiari. La giovane madre viene
travolta da un turbine di domande: “Cosa posso fare? Come lo dico ai miei genitori? Il mio ragazzo
accetterà mio figlio? Devo abortire? Devo continuare la gravidanza?”. La ragazza può temere il
giudizio degli altri, la reazione dei genitori, quella del padre del bambino e l’esposizione
all’opinione dei suoi insegnanti e compagni di scuola. Non sempre le ragazze si sentono sostenute
dai genitori e se viene presa la decisione di portare avanti la gravidanza, il più delle volte i genitori
della ragazza tendono a sostituirsi ai propri figli nella funzione materna o paterna. La genitorialità in
adolescenza è un’impresa complessa: i giovani genitori devono responsabilizzarsi nei confronti del
neonato imparando ad accudirlo, a nutrirlo e ad amarlo. Non va dimenticato che la stessa attenzione
va data ai bisogni psicologici dei ragazzi, ma soprattutto alle madri che, dopo il parto possono
andare incontro a periodi di depressione, ansia e insicurezza.
Ai cambiamenti psicologici e fisici conseguenti alla gravidanza, si associa dunque la difficoltà a
volte di assumersi la responsabilità di crescere un bambino. La gravidanza del resto, porta con sé
una quota di ambivalenza e, se questo è vero per molte donne, lo è ancora di più per queste
adolescenti (Bruckner, Martin, Bearman 2004).
Alcuni autori hanno sottolineato che tanto più precoce è stata la prima esperienza sessuale della
madre, tanto più precoce lo sarà anche per la figlia (Thornton e Camburn 1987).
L’incidenza della struttura familiare è determinante sul comportamento dei figli; genitori single,
famiglie monoparentali o genitori divorziati dimostrano essere più permissivi rispetto ai rapporti sessuali fuori del matrimonio ( ibidem), e dunque accettano meglio l’eventualità di una gravidanza
in adolescenza. Anche se le reazioni della famiglia sono positive, si può verificare un periodo di
crisi appena dopo l’annuncio della gravidanza.
Quando ci si trova davanti a queste situazioni, i centri di cura e assistenza (come consultori)
possono aiutare le adolescenti, prepararle al loro nuovo ruolo e sostenerle sia prima che dopo la
nascita del bambino. Come dimostrato dagli studi (Fustenberg et al. 1987) un punto importante per
queste ragazze è di poter continuare gli studi (anche seguendo un corso a distanza o serale), in
quanto questo permetterebbe alla madri di garantirsi maggiori opportunità lavorative e assicurarsi
un’indipendenza economica, nonché permettere loro di investire a livello motivazionale su un
proprio progetto. La gravidanza in sé non è una controindicazione agli studi. Le reticenze da vincere
sono numerose: le scuole possono temere la reazione degli altri allievi e dei loro genitori ma allo
stesso tempo possono considerare che questa gravidanza diventi un esempio da seguire.
La letteratura degli anni 60 e 70 era pessimista per l'avvenire di queste giovani madri e dei loro
bambini, le apparenze non erano favorevoli e le difficoltà erano numerose ma, studi più recenti
risalenti agli anni 90 hanno potuto mostrare che, per molti, l'evoluzione era tuttavia favorevole.
Alcuni fattori sembrano influenzare questo pronostico positivo, come un buon livello scolastico e la
continuità degli studi dopo la nascita, un buon controllo della fecondità in seguito, il fatto di non
essere isolate socialmente e di beneficiare di un buon sostegno. Ecco perché è molto importante
seguire questi adolescenti durante la gravidanza sia nel momento del parto che durante i primi mesi
con il bimbo.
L'aborto e la legge: ammissibilità
L'ammissibilità morale dell'aborto, o interruzione volontaria di gravidanza (IVG) è soggetta in gran parte alle convinzioni etiche, agli orientamenti religiosi, all'idea che una certa cultura abbia di concetti quali l'anima, la vita, eccetera.

A partire dagli ultimi decenni del XX secolo, l'IVG è una pratica autorizzata per legge in buona parte del mondo, soprattutto in quello occidentale, a discrezione della donna nei primi mesi della gestazione.

Le motivazioni oggi ammesse sono diverse. In primo luogo i casi di salute della madre, di gravi malformazioni del feto, di violenza carnale subita. Queste motivazioni sono ammesse anche nei paesi a dominanza maschile e di stampo conservatore, come l'Iran.
In numerose nazioni si tiene tuttavia conto anche di istanze psicologiche e di sociali, garantendo alla madre la possibilità di ottenere l'IVG in sicurezza ricorrendo a strutture mediche competenti.
Le motivazioni ammesse sono, oltre a quelle qui sopra, il solo giudizio della donna sulla propria impossibilità di diventare madre ad esempio per giovane età, per rapporti preesistenti al difuori dei quali è stato concepito il bambino, per timore delle reazioni del proprio nucleo famigliare (o della società in genere) nei confronti di una gravidanza avvenuta fuori da quanto si percepisca come lecito. [U]In diversi paesi, tra cui l'Italia, l'aborto è garantito anche alle minorenni, cui, in assenza dei genitori, viene affiancato un tutore del tribunale minorile.[/U
]
Possibilita' di ricevere aiuti concreti,a chi rivolgersi e come.

Servizio di consulenza psicologica o sostegno psicologico
Ufficio Competente: SERVIZI SOCIALI


Descrizione
Il sostegno psicologico individuale o familiare si rivolge a tutte quelle persone che vivono situazioni di disagio (ansia, depressione, stress, attacchi di panico, fobie, dipendenza da alcol, lutti, separazioni, difficoltà relazionali) e che devono affrontare una sofferenza psicologica la cui fonte viene identificata in contesti e relazioni esterne (il lavoro, la famiglia, gli amici) che incidono, più o meno gravemente, sul benessere fisico e psicologico. Attraverso i colloqui di sostegno psicologico è possibile analizzare il problema che la persona si trova ad affrontare, definire gli obiettivi perseguibili e progettare l’intervento psicologico più appropriato attraverso un lavoro intensivo e mirato. Il sostegno psicologico costituisce un supporto fondamentale nelle situazioni di disagio emotivo ed esistenziale legato a momenti critici della vita ed è inoltre un utile strumento di cura in condizioni di carenza affettiva e relazionale, in quanto consente lo strutturarsi di nuove modalità relazionali.
Gli incontri offrono, quindi, un’occasione per iniziare a prendersi cura di sé, per sciogliere i nodi che imbrigliano le proprie potenzialità ed il proprio benessere per favorire il recupero delle risorse personali. L’intervento mira a promuovere lo sviluppo, l’autonomia e la valorizzazione delle risorse personali, facilitare le capacità decisionali della persona per sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio agire nell’affrontare problematiche di carattere professionale e/o personale.
Chi può fare richiesta
Possono essere diverse le situazioni di vita, le difficoltà, i problemi, i disturbi (o i sintomi) in grado di motivare la richiesta di una consulenza psicologica. Solitamente è nei momenti di crisi che si è sufficientemente disposti a cogliere l’opportunità per un cambiamento. In alcuni casi la richiesta di sostegno psicologico è motivata da un problema che limita la persona nelle sue possibilità di scelta, altre volte, è legata allo sviluppo e alla crescita personale, o ancora è dovuta a situazioni che irrompono all’improvviso e destabilizzano gli equilibri psicologici di chi le subisce.
Chiunque si trovi in una situazione di difficoltà può chiedere l’intervento psicologico
Dove andare
La richiesta deve essere fatta all’Assistente Sociale, la quale dopo un primo colloqui e valutata la necessità di un supporto psicologico, attiva il servizio organizzando il primo contatto con la psicologa. Trattandosi di un intervento gratuito viene data priorità a situazioni familiari con figli minori, persone sole, situazioni già in carico al servizio sociale.
Tempi di risposta
Entro 10 giorni dal primo contatto con l’Assistente Sociale
Quando fare la richiesta
La richiesta può essere fatta in qualsiasi momento dell’ anno.

Consultorio Familiare
Ufficio Competente: SERVIZI SOCIALI
Descrizione
Il Consultorio Familiare è un servizio di base a sostegno di una politica sociale per la famiglia, per la coppia e per la donna.
Il Consultorio svolge attività programmate ed eroga prestazioni con modalità multidisciplinare attraverso una propria èquipe, per riuscire a rispondere alle richieste dirette della popolazione per problematiche relative a:
· maternità
· infertilità e sterilità
· contraccezione e sfera sessuale
· menopausa
· relazioni di coppia
· relazioni genitoriali
· infanzia e adolescenza
· difficoltà dei giovani e di adulti a seguito di eventi critici della vita.
Nei consultori familiari lavorano in modo integrato ginecologi, ostetriche, assistenti sanitarie, infermiere professionali, psicologi e assistenti sociali.
In quanto servizio fortemente orientato alla prevenzione e all'informazione, il Consultorio Familiare garantisce attività di educazione alla salute. Nello specifico le funzioni di promozione, prevenzione ed educazione alla salute riguardano programmi di educazione all'affettività e sessualità , di formazione dei giovani al ruolo di futuri genitori, di formazione e informazione sulla procreazione responsabile e sono svolti all'interno di un programma concordato con l'ASL.

Contributi economici
Ufficio Competente: SERVIZI SOCIALI

Descrizione
E' l'aiuto offerto dal Comune alle famiglie e ai singoli cittadini che dispongono di entrate economiche proprie non sufficienti per garantire in modo autonomo il soddisfacimento di necessità quotidiane della vita, il contributo interviene a supporto del raggiungimento dei livelli minimi di sussistenza.
Sono previste diverse tipologie di contributi, sia rispetto all’importo riconosciuto ed erogato, sia rispetto alla periodicità, in alcuni casi il contributo è una-tantum.
La Giunta Comunale analizza l’istruttoria presentata dall’Assessore ai Servizi Sociali e redatta dall’Assistente Sociale nella quale viene indicata la proposta tecnica come risposta al bisogno.
L’istruttoria viene fatta sulla base della raccolta di una serie di informazioni necessarie per stabilire la condizione socio-economica del richiedente e per poter valutare altri interventi, oltre a quello di natura prettamente economica, che può essere inteso come prioritario ed urgente, ma non esclusivo.
Chi può fare la richiesta
Possono richiedere l'assistenza economica i cittadini, italiani e stranieri, residenti nel Comune, che non dispongono di entrate sufficienti a garantire dignitose condizioni di vita
Dove andare
All’ufficio servizi sociali, fissando telefonicamente un colloquio con l’Assistente Sociale.
Cosa presentare
Durante il primo colloqui con l'assistente sociale, viene richiesta la presentazione di una domanda scritta, su modulistica in dotazione dall’ufficio (la stessa sarà protocollata quando completa), e viene visionata la documentazione necessaria ad accertare la condizione di necessità del richiedente. Già nel primo colloqui si invita l’utente a presentarsi con la necessaria documentazione, che potrà essere integrata se l’Assistente Sociale lo riterrà opportuno per riuscire a rendere più evidente le condizioni di bisogno e le eventuali cause.
Tempi di risposta
Dal momento della presentazione (fa fede la data del protocollo) della richiesta scritta il servizio da risposta entro 30 giorni; in caso di risposta positiva l'erogazione del contributo avviene entro un massimo di 30 giorni
Cosa fare
Per richiedere un contributo economico è necessario fissare telefonicamente un colloquio con l'assistente sociale.
Quando fare la richiesta
Il colloquio con l'assistente sociale può essere fissato in qualsiasi momento dell'anno
Note
In alcuni casi particolari la quietanza del contributo viene fatta a nome dell’Assistente Sociale, ciò per garantire che il contributo venga utilizzato per fronteggiare la spesa dichiarata (pagamento di fatture utenze scadute e per le quali è stata richiesta la rateizzazione da parte dell’Ente, canone di locazione, etc.) oppure può essere fatta a favore del creditore

Case d'accoglienza per madri e minori

Casa di accoglienza per donne in difficoltà e loro figli minori
Obiettivi:
·Potenziare la struttura di accoglienza, con apposita figura di supporto, che ospiti, per brevi periodi, donne e madri in situazioni di parziale e transitoria difficoltà ma in condizioni di potersi autogestire nella quotidianità;

·Offrire alla donna un luogo ed un tempo nei quali riflettere sulla situazione e sui vissuti, proponendole, una rete di supporto per sé e per i figli attraverso i vari servizi del territorio;

·Offrire ospitalità, nei casi di situazioni emergenziali e di disagio meno acuto, a donne e madri, a ragazze ed adolescenti abbisognevoli di una risposta immediata ed eventualmente anche attraverso il temporaneo utilizzo della comunità educativa di tipo familiare ;

·Nei casi di violenza, abuso e grave conflitto familiare si provvederà ad indirizzare le donne e le madri in difficoltà presso idonee strutture anche extra-Ambito.

Tipologia di utenza, numero e stima del bacino di utenza
L'intervento/servizio è riferito a donne e madri, a ragazze ed adolescenti che versano in situazioni di particolare difficoltà.

L'accesso avverrà tramite un servizio filtro a cura dei Servizi di Segretariato Sociale ed Antenne Sociali, che assolveranno anche funzioni di eventuale presa in carico, nonché di orientamento e accompagnamento.

Principali attività previste
- Accoglienza ed ospitalità;
- Orientamento;
- Offerta consulenza mediazione familiare, legale e psicologica;
- Collegamento con il Centro di prevenzione e trattamento per il maltrattamento e abuso;
- Accompagnamento nel percorso di reinserimento lavorativo;
- Attivazione della rete dei servizi per il coinvolgimento dei vari attori interessati;
- Programmazione di un percorso educativo per i piccoli ospiti.

Il servizio sarà disciplinato da apposito regolamento.


(fonte:notizie web)

Nessun commento:

Posta un commento

Vuoi dirmi qualcosa?Ti è piaciuto questo articolo?Non ti piace come scrivo? Dimmelo!