domenica 11 luglio 2010

Il faro..

Il faro è un flaschback.Almeno 1 volta alla settimana,nei periodi particolarmente stressanti anche 2,io lo sogno.Non è un sogno,è piuttosto un incubo,sempre piu' o meno uguale,quasi sempre con le stesse persone.Il faro è una struttura prottetta(una casa d'accoglienza per minori)dove sono stata ospite per quasi 3 anni.Per me è stato un incubo e lo è tutt'ora,benchè ormai faccia parte del passato.Quando è nata la mia prima bimba,Alice,avevo solo 17 anni e il suo papa' era un peruviano ancora clandestino in Italia.Mia madre era contraria a questa relazione cosi' ha cercato di far il possibile per allontanarci.Finchè son stata minorenne ho fatto piu' o meno quello che lei ha voluto,mi sono fatta strumentalizzare e ho ceduto ai suoi ricatti.Ha anche parlato con un giudice per prendersi Mia figlia sotto la sua tutela,ma il giuice sentite le parti,mi ha ritenuta capace,benchè minorenne,di prendermi cura di lei.Una volta che ho compiuto 18 anni cosa poteva fare ?Ha parlato con un assistente sociale dicendole che dove stavo io(a casa di lui e della madre)c'erano extracomunitari privi di permesso di soggiorno ,privi di certificazioni riguardanti i vaccini e la salute,c'era un mbiente pericoloso per me e soprattutto per mia figlia,che all'epoca aveva solo8 mesi.Coi' la signora assistente sociale mi ha telefonato e mi ha chiesto di vederci per un colloquio,mi ha riferito le parole di mia mamma e successivamente mi ha messo davanti ad una scelta:
°far andare la bambina(da sola)presso la casa d'accoglienza,dove sarebbe stata accudita da educatori professionali;
°andare anch'io con la bambina finchè nn avremo trovato una sistemazione solo nostra e lui avrebbe avuto i documenti in regola.
Al faro ci siamo restate dall'11 novembre 2002 fino al 17settembre 2005;
in quel periodo io e lui ci siamo lasciati e ripresi,abbiamo avuto un'altra figlia,Alice è cresciuta piu' o meno serenamente,tra il nido e le visite sporadiche del padre,io ho "imparato" a gestirmi mia figlia,mi son trovata un lavoro e soprattutto l'ho mantenuto,mi son presa la patente,e ho concluso il mio percorso.Eh si,perchè stare in una casa protetta significa stilare un percorso con degli obiettivi,tenere degli incontri con degli psicologi e delle assistenti sociali,significa avere delle persone che guardano a che ora fai il bagno a tua figlia,che ti dicono che l'uovo di sera non va bene,che deve dormire dalle 9,30 alle 11,30...insoma,non è affatto facile.Io ho ancora rabbia verso tutto quel che è stato perchè nn son entrata al faro perchè ero una madre incapace,tossicodipendente,alcolizzata o prostituta(con tutto rispetto per quelle donne che hanno problemi con le categorie sopra citate e nonostante tutto son madri modello);ho solo avuto la sfortuna di trovare il ragazzo e la madre sbagliati.Mia madre,ancora oggi,nonostante sia riuscita nel suo obiettivo di farci lasciare,non mi lascia in pace.Lei è una donna morbosa,ha fatto tanti sbagli(e nn parlo di lei per criticarla ,per carita',chi è che non sbaglia?) e forse questo suo essere protettiva e ossessiva nel modo sbagliato soprattutto nei miei confronti che son la piu' piccola di 6 figli,le fa credere di aiutarmi a non sbgliare.Il mio sbaglio piu' grande è proprio darle retta...comunque,buona domenicaa tutti!

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