domenica 11 luglio 2010

SOCCORSO VITALE AL TRAUMATIZZATO

Il Soccorso Vitale di base al Traumatizzato, abbreviato anche con SVT (in inglese BTLS, Basic Trauma Life Support o PTC, Pre-hospital Trauma Care), è una tecnica di soccorso per le persone che hanno subito un trauma, cioè un evento causato da una forza fisica che agisce sull'organismo provocandone danni. Questo tipo di soccorso è quindi rivolto non solo a pazienti che hanno subito ad esempio incidenti stradali, ma anche a persone annegate, folgorate, ustionate, o che hanno subito ferite da arma, poiché subentrano forze esterne come l'acqua, la corrente elettrica e il fuoco.

Si parla di politrauma nel caso in cui una persona abbia subito lesioni in più di un distretto corporeo.

È di grande importanza il tempo che intercorre tra l'evento del trauma e il soccorso, poiché minore è l'intervallo di tempo e maggiore è la possibilità che la persona traumatizzata possa sopravvivere. In questo ambito viene usato il termine inglese golden hour (ora d'oro) che si riferisce al fatto che il corretto intervento su un traumatizzato entro la prima ora dall'evento riduce il rischio di mortalità.


Dinamica del trauma
Quando un cittadino chiama il 118 gli vengono poste alcune domande sulla dinamica dell'evento, che servono agli operatori per valutare la gravità del trauma, stabilire un codice di emergenza e inviare l'adeguata squadra di soccorso che può essere composta da volontari, infermieri e medici a seconda dell'urgenza. Esistono degli elementi che definisco il trauma come a dinamica maggiore a causa della sua gravità e di conseguenza il suo codice di urgenza è rosso. I principali elementi sono:
l'età del paziente: minore di 5 anni e maggiore di 55;
la violenza dell'impatto: uno scontro frontale o l'eiezione di una persona fuori dall'abitacolo;
lo scontro tra mezzi di dimensioni opposte: bicicletta/camion, automobile/pedone;
arrotamento;
persone decedute sullo stesso veicolo.
In altri casi di traumi (folgorazione, ustione, annegamento, ferite d'arma) il codice è quasi sempre rosso, poiché le forze fisiche che hanno agito nell'evento sono molto pericolose.

Danni primari e secondari
Il danno che viene causato direttamente dal trauma è chiamato danno primario. Ad esempio in un incidente stradale i danni primari che può subire una persona possono essere la rottura di ossa e legamenti. I danni secondari sono quelli che il paziente riporta a seguito di un trauma; infatti l'energia del trauma (cinetica, termica, ecc...) agisce anche agli organi interni e può procurare danni più o meno gravi. I danni secondari più frequenti possono essere l'ipossia (mancanza di ossigeno), l'ipotensione (abbassamento della pressione), l'ipercapnia (aumento dell'anidride carbonica nel sangue) e l'ipotermia (abbassamento della temperatura corporea).

Catena della sopravvivenza
In caso di trauma esiste una procedura che serve per coordinare le azioni di soccorso, chiamata catena di sopravvivenza del traumatizzato, che si divide in cinque punti principali[1]:
chiamata di emergenza: allertamento tramite numero d'emergenza (in Italia 118);
triage effettuato per valutare la gravità dell'evento e il numero delle persone coinvolte;
soccorso preospedaliero effettuato dai soccorritori;
trasporto in ospedale;
trattamento ospedaliero effettuato da medici e infermieri.

Squadra di soccorso
Poiché le manovre per gestire un paziente traumatizzato sono tante, una squadra che agisce su un SVT dovrebbe essere composta da almeno quattro persone: capo squadra, autista, primo e secondo soccorritore.
Il capo squadra (detto anche con il termine inglese team leader) è in genere il soccorritore con più esperienza o anzianità e gestisce e coordina le operazioni da fare durante un servizio. Il capo squadra è inoltre colui che effettua tutte le valutazioni. Quando in un servizio interviene un'automedica, il team leader diventa automaticamente il medico.
L'autista, oltre a guidare l'ambulanza, valuta lo scenario insieme al capo squadra ed aiuta gli altri soccorritori ad immobilizzare il paziente ed a fornire i materiali.
Il primo soccorritore si posizione alla testa del paziente traumatizzato e ne immobilizza la testa tenendola in posizione neutra fino al posizionamento sull'asse spinale. Nel caso in cui il paziente indossi un casco, il primo soccorritore si occupa della rimozione, stando sempre e comunque alla testa. Durante questa operazione il secondo soccorritore sorregge la testa.
Il secondo soccorritore si occupa di posizionare il collare al paziente, di immobilizzare la testa durante la rimozione di un casco, di tamponare le emorragie massive e di portare i materiali.

BLS al traumatizzato
Per approfondire, vedi la voce Basic Life Support.
Il supporto vitale di base (Basic Life Support) al traumatizzato si avvale degli stessi principi del normale BLS. Il BLS al traumatizzato prevede due valutazione: rapida e primaria.

Valutazione rapida La valutazione rapida viene eseguita su pazienti che hanno subito un trauma all'interno di un autoveicolo e serve per decidere se fare un'estricazione rapida o un'estricazione convenzionale del paziente a seconda dello stato di gravità. Grazie alla valutazione rapida è possibile avere un quadro immediato della situazione; infatti il capo squadra - dopo aver chiamato il paziente e avergli posto in genere una mano sul petto (o misurandogli il polso radiale o carotideo) - valuta in pochi secondi lo stato di coscienza del paziente, il respiro e il battito cardiaco.
Nel caso in cui una persona abbia subito un trauma dovuto alla caduta da un motoveicolo, o nel caso di persona folgorata, annegata o ferita a causa di un'arma, si esegue la valutazione primaria sia che il paziente sia o non sia cosciente.
Se invece la persona si trova all'interno di un autoveicolo e non è cosciente si esegue un'estricazione rapida; nel caso in cui invece sia cosciente si esegue un'estricazione convenzionale;
Per approfondire, vedi la voce Estricazione.

Valutazione primaria
Dopo aver effettuato la valutazione rapida ed una eventuale estricazione se necessario, si esegue la valutazione primaria che è suddivisa in cinque punti: A, B, C, D ed E.
A - Airway (vie aeree)
Questa fase viene eseguita dal capo squadra, dal primo soccorritore, che nel frattempo si è posizionato alla testa del paziente per immobilizzargli il rachide cervicale e dal secondo soccorritore che mette il collarino cervicale. Il capo squadra valuta lo stato di coscienza chiamando la persona e stabilendo un contatto fisico, per esempio toccandole le spalle; se non è cosciente viene chiamato il 118. Queste prime operazioni in cui si valuta lo stato di coscienza coincidono con la valutazione rapida nel caso di paziente rimasto all'interno di un abitacolo. Sempre in questa fase il team leader scopre il torace del paziente e controlla le vie aeree, posizionando se necessario una cannula oro-faringea. A seconda dei dettami della propria Centrale Operativa, è consigliabile nelle persone traumatizzate la somministrazione di Ossigeno ad alti flussi (10 - 12 l/min).
B - Breathing (respirazione)
Se il paziente risulta incosciente, dopo aver allertato il 118, il capo squadra procede con la manovra del GAS (Guardare, Ascoltare, Sentire) che serve per valutare se la persona respira. In caso di respiro assente viene eseguito il classico BLS effettuando due ventilazioni (possibilmente collegando il pallone autoespandibile alla bombola dell'ossigeno facendola erogare ad alti flussi) e si passa poi alla fase C. Nel caso in cui il respiro sia presente o nel caso in cui il paziente sia cosciente si posiziona la mascherina somministrando ossigeno ad altri flussi e si esegue l'OPACS (Osservo, Palpo, Ascolto, Conto, Saturimetro). Il capo squadra con questa manovra valuta diversi parametri del paziente: infatti osserva e palpa il torace verificando che non vi siano avvallamenti o anomalie, ascolta il respiro controllando che non vi siano gorgoglii o rumori, conta la frequenza respiratoria ed usa il saturimetro per valutare l'ossigenazione nel sangue e la frequenza cardiaca (a seconda del modello di saturimetro usato).
C - Circulation (circolazione)
In questa fase vengono valutati diversi parametri riguardanti la circolazione e il battito cardiaco. Se il paziente nella fase B è incosciente e non respira - dopo avergli effettuato due ventilazioni - si passa alla fase C che consiste nel controllo della presenza del polso carotideo, posizionando due dita sulla carotide e contando fino a 10 secondi. Se non c'è polso si passa alla rianimazione cardiopolmonare praticata nel BLS effettuando massaggi cardiaci. Se c'è polso e non c'è respiro si assiste la respirazione effettuando circa 12 insufflazioni al minuto con il pallone autoespandibile collegato alla bombola dell'ossigeno che eroga ad alti flussi. Se il polso carotideo risulta assenta la valutazione primaria si ferma a questo punto.
Il paziente cosciente viene trattato in maniera differente. Viene valutata la pressione arteriosa tramite lo sfigmomanometro e il polso radiale: se quest'ultimo risulta assenta significa che la massima (sistolica) è minore di 80.
D - Disability (disabilità)
In questa fase viene valutato lo stato neurologico della persona. I medici e gli infermieri usano la Glasgow Coma Scale (Scala di Glasgow, chiamata anche GCS), mentre i soccorritori usano la scala AVPU, che è più semplice e immediata. L'acronimo AVPU significa Alert, Verbal, Pain, Unresponsive. Con alert si intende un paziente cosciente, lucido e orientato; con verbal si intende un paziente semi-cosciente che risponde agli stimoli vocali con bisbigli o a tratti; con pain si intende un paziente che risponde solo agli stimolo dolorosi; con unresponsive si intende un paziente incosciente che non risponde a nessun tipo di stimolo. Procedendo dalla A (alert) verso la U (unresponsive) lo stato di gravità aumenta.
E - Exposure (esposizione)
In questa fase si valuta se il paziente ha riportato lesioni più o meno gravi. Il capo squadra spoglia il paziente (tagliando i vestiti se necessario) e fa una valutazione dalla testa ai piedi controllando eventuali lesioni o emorragie. I protocolli prevedono di controllare anche i genitali, ma spesso non risulta possibile sia per volontà del paziente sia perché risulta più semplice chiede al paziente se sente egli stesso dei dolori. La stessa cosa vale per quanto riguarda la parte in cui andrebbero tagliati i vestiti; può capitare che il paziente sia contrario e alcune volte gli stessi soccorritori decidono di non farlo se il paziente non riporta dolori, muove bene gli arti e assicura di non aver subito colpi in una determinata zona del proprio corpo. A seguito del controllo testa-piedi il paziente viene ricoperto con un telo termico per evitare una possibile ipotermia.
Alla fine di questa fase, se il paziente è sempre stato cosciente, il team leader comunica tutti i parametri dell'ABCDE alla centrale operativa del 118, la quale gli dirà che cosa fare e in quale ospedale trasportare il paziente. Ogni qual volta che avvengono dei cambi sostanziali nei parametri del paziente, il capo squadra deve comunicarli subito al 118.

Scoop and run o stay and play
Dopo aver completato la valutazione primaria ed aver avvertito il 118 delle condizioni, la centrale operativa decide se far trasportare il paziente in ospedale oppure se inviare un altro mezzo di soccorso come ad esempio un'automedica. Se il paziente va portato subito in ospedale si usa la formula inglese scoop and run che significa letteralmente raccogli e fuggi; se la centrale ritiene di dover prima stabilizzare il paziente inviando un mezzo con personale medico o infermieristico si usa la formula inglese stay and play che significa letteralmente stare e agire.

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