domenica 3 marzo 2013

Come riconoscere un distacco della placenta

Direttamente da O2O...



La placenta è l'organo che permette gli scambi di ossigeno e nutrimenti tra la mamma e ilfeto. Grazie a questo prezioso "albero della vita" il feto si nutre, cresce e rimane protetto, annidato all'interno del sacco amniotico nell'utero. Può capitare che questa non si inserisca correttamente o che si stacchi, dando luogo a pericolose emorragie che mettono a repentaglio l'incolumità della gestante e del feto. Per questo è molto importante sapere come riconoscere eventuali malformazioni, inserzioni differenti da quella fisiologica o un distacco della placenta.
Se all'inizio della gravidanza non è possibile distinguerla dal feto, già a partire dal terzo mese rappresenta una struttura ben definita con un preciso compito, e continua a svilupparsi fino al settimo mese, inserendosi stabilmente nell'utero, per poi essere espulsa dopo il parto, nella fase del secondamento. 
Succede, a volte, che per svariati motivi, questa non si inserisca nella parte alta dell'utero, anteriormente o posteriormente, ma nella parte bassa, dando luogo alla cosiddetta placenta previa. Essendo inserita nella parte bassa, e non essendo di tessuto elastico, mentre l'utero cresce e si distende, la placenta non riesce ad assecondare questa crescita, tendendo a scollarsi in più punti. Il distacco della placenta, si riconosce perché da luogo a emorragie uterine e talvolta, crampi. Una visita tempestiva in pronto soccorso, accompagnata dalla terapia e dal riposo assoluto, è in grado di gestire l'emergenza senza far correre rischi a mamma e bebé. 
Capita anche che, nonostante la placenta sia inserita correttamente, subisca dei distacchi, o durante la gravidanza, o durante il parto. Si è constatato che esistono dei fattori di rischio specifici e che il fenomeno è spesso manifesto nelle donne di età superiore ai 35 anni o pluripare, nelle donne che fumano, in presenza di ipertensione arteriosa, o a seguito di traumi, quali cadute accidentali o incidenti stradali. Talvolta può essere causato anche da manovre ostetriche non eseguite correttamente o troppo violente (manovra di Kristeller) o ancora nel tentativo di riavvolgimento manuale in caso di bambino podalico. 
Durante il parto, anche un cordone ombelicale troppo corto può causare un brusco stiramento con successivo distacco precoce della placenta, o ancora, l'improvvisa riduzione del volume dell'utero dopo la nascita del primo bambino in caso di parto gemellare o ancora, in caso di abbondante liquido amniotico, dopo la rottura delle membrane.Come riconoscere un distacco della placenta, a seconda dell'epoca. 
Nel primo trimestre di gravidanza, ossia nelle prime dodici settimane, non è spesso facile diagnosticare un distacco della placenta, poiché l'unico segnale di allarme sono le “perdite” di sangue; difficile che si manifestino crampi uterini o contrazioni e anche dalla visita ecografica, non è possibile distinguere un'eventuale distacco poiché la placenta a causa delle dimensioni ancora troppo ridotte non è ancora visibile. La soluzione spesso è il riposo assoluto associata all'assunzione di farmaci che rilassano l'utero e favoriscono il corretto impianto dell'embrione, associati spesso anche a acido folico e vitamina B9 che aiutano la placenta a ristabilirsi e funzionare al meglio.  
    • Nel secondo trimestre, è più facile riconoscere un'eventuale distacco di placenta  Questo spesso si manifesta con perdite di sangue e talvolta crampi o contrazioni uterine e a differenza del primo trimestre, è possibile riconoscerlo anche attraverso esame ecografico poiché la placenta è ben visibile. Anche in questo caso la terapia risulta spesso il riposo assoluto associato a cura ormonale (progesterone) e i farmaci descritti sopra  In quest'epoca il distacco può essere causato da ipertensione arteriosa materna, fibromi uterini o cicatrici, come ad esempio un precedente parto con taglio cesareo. 

    • Nel terzo trimestre, il distacco di placenta si rivela più pericoloso rispetto alle altre epoche e si manifesta spesso con perdite di sangue rosso vivo mentre non sempre è accompagnato da dolori, crampi uterini o contrazioni, o ancora, senza perdite di sangue con una forte e dolorosa contrazione uterina che lascia l'utero indurito. Tale distacco, negli ultimi tre mesi della gestazione, si riconosce anche per questi frequenti sintomi: utero eccessivamente rilassato rilevabile durante la visita ginecologica, contrazioni uterine rilevabili con cardiotocografo, stress fetale, emorragia vaginale, dolore dorsale e addominale, e ancora, con parto prematuro. I sintomi possono essere isolati o associati e in casi di allarme, è necessario farsi visitare il prima possibile. Se il distacco avviene quando la placenta è inserita normalmente, si parla di dipni (distacco intempestivo in placenta normalmente inserita) e può essere parziale, se si stacca solo in un punto, o totale, se si distacca completamente dalla parete uterina. Se il distacco è parziale, il riposo assoluto può risolvere la situazione, mentre se si presenta un distacco è totale, si rende indispensabile far nascere il bambino con estrema urgenza intervenendo con un taglio cesareo di emergenza.

      Prestate attenzione ai segnali che vi manda il corpoAscoltate i consigli del ginecologo
      Fatevi visitare dal medico in casi di fattori allarmantiEvitate eccessivi sforzi

    1 commento:

    1. Ho conosciuto persone con esperienze simili, ed e' pericolosa. Da stare veramente attente. Il post sarà utile a tutte perché conoscere e' il primo passo per prevenire.

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