mercoledì 15 gennaio 2014

Forum | Nonsolomamme • Leggi argomento - Il prurito in gravidanza

Forum | Nonsolomamme • Leggi argomento - Il prurito in gravidanza
Durante gli ultimi mesi di gravidanza, avvertire un po’ di prurito all’addome è una cosa frequente e naturale. A scaturire il fastidio, è con molta probabilità, la tensione a cui è sottoposta la pelle stessa con la crescita del pancione. Se però il prurito non si limita al pancione ma si estende agli arti e ad altre parti del corpo, diventa insopportabile e "strano", è utile parlarne subito con il ginecologo poichè potrebbe essere campanello di altri disturbi.
Il prurito potrebbe esser la conseguenza di un' insufficienza epatica, legata cioè alla funzione del fegato, che non riesce a smaltire le sostanze contenute nella bile e le trattiene nel fegato stesso, celando così una colestasi gravidica, patologia abbastanza rara che interessa l'1/2 % di gravidanze e che si può manifestare negli ultimi tre mesi della gestazione, a causa delle variazioni ormonali che subisce l'organismo materno.

I sintomi
Il prurito intenso, che funge da spia nel sospetto della malattia, interessa tronco, ed estremità degli arti, ossia mani e piedi, e spesso si manifesta nelle ore notturne; se il ginecologo sospetta la malattia, prescriverà dei semplici prelievi di sangue venoso dove ricercherà i valori della transaminasi, della bilirubina e degli acidi biliari, che, in caso di malattia, risulteranno superiori alla norma.

La cura
Nel caso in cui si confermi la diagnosi sospettata, la terapia consiste in un antistaminico per calmare il prurito, del cortisone qualora il prurito nonostante tutto si rende insopportabile, e un farmaco a base di acido ursodesossicolio.

Le conseguenze
A carico dell'organismo materno, la malattia, che a causa di un malassorbimento della vitamina K può renderla più sensibile ad emorragie, se tenuta sotto controllo non desta particolari problemi, ma si potrà ripresentare in gravidanze successive. In alcuni casi dove appare l'esigenza di un controllo serrato, può essere utile ricoverare la paziente e se esistono rischi maggiori, intervenire facendo nascere il piccolo appena subito dopo la 35 settimana di gestazione.
Se trascurata può avere conseguenze molto gravi a carico del feto, come morte intrauterina, sofferenza fetale, asfissia, e morte post nascita.

Ingrid Busonera

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